martedì 28 novembre 2017

Borg McEnroe il film

Torneo maschile di Wimbledon 1980. 
Su lato sinistro del tabellone lo svedese Bjorn Borg, "l'uomo di ghiaccio", 24 anni, rovescio a due mani di potenza inaudita, dal 1977 numero uno della classifica mondiale ATP, trionfatore nelle ultime 4 edizioni del torneo.
Sul lato destro l'americano John Patrick McEnroe, 21 anni, mancino, astro nascente del tennis mondiale, immenso talento unito a un carattere litigioso e irriverente. E' il numero due della classifica mondiale e rincorre il suo primo titolo a Wimbledon.
E' già chiaro in partenza chi si giocherà il prestigioso trofeo sull'erba del "Centre Court", perciò i due si studiano fin dai primi turni alla disperata ricerca di punti deboli che sul campo sembrano non palesarsi.

In realtà, a dispetto del mito che lo fa apparire freddo e razionale, Borg é scaramantico, perfezionista al limite del patologico e prima di ogni incontro è tormentato da dubbi e paure che solo grazie a Lennart Bergelin, più padre che allenatore, riesce a dominare ("tutta la rabbia, la paura, l'angoscia che stai provando mettila in ogni singolo colpo" e poi, in un commovente abbraccio "il tennis é qui Bjorn, é qui..." gli ripete Bergelin appoggiandogli le dita sulle tempie).

McEnroe, invece, affronta tre avversari alla volta in ogni partita. Il primo è l'avversario di turno a cui riserva tutti i colpi del suo fantastico repertorio: gioco a rete, volée, tagli, smorzate, pallonetti, rovesci incrociati e deliziosi passanti lungo linea. Gli altri due sono il giudice di sedia e qualche provocatore tra il pubblico. Con loro McEnroe innesca furibonde risse verbali che il più delle volte finiscono per innervosire e deconcentrare l'avversario di turno.

Ma in finale, di fronte a Borg, McEnroe si comporterà da perfetto gentleman... troppo grandi l'ammirazione e il rispetto per colui che campeggia in un poster nella sua camera da letto e che in seguito diventerà uno dei suoi migliori amici.

Cosa volete che vi dica...? Non perdetevi questo film... anche se non avete mai preso in mano una racchetta da tennis in vita vostra.
Permettetemi però un ultimo consiglio: prima di entrare in sala procuratevi degli integratori di amminoacidi ramificati, ne avrete bisogno, soprattutto alla fine del leggendario quarto set. All'uscita ho visto gente decisamente provata...

Poi, nel caso venisse voglia anche a voi di rivedere la finale del torneo di Wimbledon 1980, QUI trovate una sintesi YouTube.

domenica 22 ottobre 2017

100

Sermida, i pronipoti, il sindaco e la torta

ALLA ZIA SERMIDA
Con tantissimo affetto, Flavia

Arrivasti sulla Terra
che infuriava la Gran Guerra.
(C’era pure una gemella,
ma fosti tu più vispa e bella).
Poi, da “Giovane Italiana”,
sei cresciuta forte e sana.
Signorina, hai messo i tacchi;
lavoravi nei Tabacchi,
fino a quando sulla Terra
è scoppiata un’altra guerra.
Sono stati tempi brutti,
con le bombe e tristi lutti,
ma un bel giorno, malandrino,
    è arrivato lo zio Gino.   
Ti ha portato qui in Brianza
e ben presto hai messo panza:
hai avuto due bambini,
Guido e “Mauri”, i miei cugini.
Son passati alcuni anni,
per fortuna senza danni,
e son giunti tre nipoti,
e poi anche i pro-nipoti.
Dall’America, da Roma
e ovviamente da Verona,
oggi eccoci a te intorno
a gioire, in questo giorno,
del traguardo che hai tagliato:
100 anni hai completato!
Dai più vecchi, un po’ acciaccati,
ai più piccoli ed amati,
tutti uniti in allegria
ti diciamo emozionati:
TANTI AUGURI, CARA ZIA!

venerdì 20 ottobre 2017

Pasta all'uovo "Cent'anni"

Vi ho mai detto che mia madre fa la pasta, a mano, in formato "fettuccine", dall'età di tredici anni? Così almeno mi ha sempre fatto credere e io, a onor del vero, non ho mai avuto motivo di dubitarne, anzi...
Ora, non so quanta pasta facesse prima di diventare mia madre, né mi sono mai sognato di tenere una contabilità negli anni della mia giovinezza, ma se la sua "produzione" di pasta nel periodo tra i 13 e i 60 anni fosse stata pari alla metà della produzione degli ultimi 40... credo che fino ad oggi avrebbe prodotto almeno 2 tonnellate di pasta all'uovo.

Clicca QUI per guardare l'intervista registrata nel 2015 durante una delle fasi di lavorazione della pasta.

domenica 15 ottobre 2017

Provaci ancora Sermy!

La ragazza che vedete a destra nella foto compirà 100 anni domenica prossima 22 Ottobre. 
Oggi pomeriggio, con Alina, si é fatta i 344 scalini della Madonna del Bosco in 20 minuti precisi, poco meno di 7 minuti in movimento.
Incominciamo a battere la fiacca, eh... mamma!

sabato 14 ottobre 2017

Se

Se siete fans di Quentin Tarantino
Se avete visto Jesus Christ Superstar almeno novantasei volte
Se avete visto tutti i film di 007
Se non vi perdete "Per un Pugno di Dollari" ogni volta che lo danno in TV
Se siete convinti che Carlo Buccirosso, quello di "Noi e la Giulia", sia tra i migliori attori italiani del momento
Se pensate che Claudia Gerini sia bella e brava, anzi... molto bella e molto brava
Se quella volta che avete sentito cantare Serena Rossi avete esclamato "mamma mia che voce..!"
Se non sapete chi sia Mario Morelli, ma fidatevi che mia moglie dice che é bravo e pure bono
Se non siete mai impazziti per la "sceneggiata napoletana" (quella resa popolare da Mario Merola), ma siete pronti a ricredervi fino al punto di innamorarvene perdutamente...
Beh, allora... non perdetevi questo capolavoro dei Manetti Bros!

sabato 30 settembre 2017

Il nostro Lolo

"Quando torna Lolo?"... è la domanda che facciamo quasi ogni giorno a Peppino mentre si avvicinano le vacanze estive.

"Noi" siamo Claudio, Gianni, Gigi e Maurizio, più o meno coetanei di Giuseppe, per tutti "Peppino", il fratello di Lolo.
Abitiamo tutti in un raggio di un centinaio di metri, ma a coloro che volessero incontrarci dopo la scuola o in un giorno di vacanza suggeriamo di passare da quei 50 metri che si trovano al centro di via Vanalli.
In quel punto, sui lati opposti della strada ci sono due villette: in una ci abita Claudio coi suoi genitori, l'altra è quella della famiglia Meschi, con il Dottor Guido, la signora Irene e i loro tre splendidi figli: Lolo, Peppino e Mariella.

"Casa Meschi", completamente bianca, è circondata da un marciapiede in porfido grigio. Tutt'intorno, almeno su tre dei quattro lati, c'è un giardino con prato all'inglese, sempre molto ben curato. La casa è protetta sul lato di via Vanalli da una recinzione metallica verde che sembra essere lì per svolgere un'altra funzione che scopriremo tra poco.

Lolo è appena tornato dal Seminario per le vacanze estive e lo stiamo già incalzando: "quando iniziano le nostre Olimpiadi?".
Lui esita qualche secondo aprendosi in un sorriso che resterà scolpito per sempre nella nostra memoria. Quel sorriso ci fa stare bene, qualunque sarà la sua risposta.
Lolo non è uno che spreca parole: "adesso vediamo"... e a noi basta.

Stamattina abbiamo trovato il primo tabellone appeso alla recinzione metallica verde: la cerimonia d'apertura dei giochi è fissata per domani alle 10 in punto.

Con Lolo non si scherza sulla puntualità, perciò siamo tutti lì fin dalle nove con l'immancabile pallone. Siamo fortunati: via Vanalli oltre che lunga e dritta (ndr. 140 metri) è anche bella larga e i cancelli delle due villette sembrano proprio le porte di un campo di calcio.
Sono solo disposte un po' in diagonale, ma per noi sono una manna dal cielo. E poi da lì passeranno si e no una decina di macchine al giorno.

Dal fondo della via spunta l'inconfondibile veste nera di Lolo che starà certamente tornando dalla Chiesa parrocchiale. Il passo svelto, il braccio ripiegato all'altezza del cuore, l’inseparabile libro di preghiere stretto nella mano... e il suo sorriso.
Ci raccogliamo intorno a lui. Non ha ancora detto una parola, sorride ancora mentre guarda il pallone che Gianni sta tenendo bloccato sotto un piede. Una mossa fulminea e il pallone è già tra i suoi piedi. Accenna un palleggio, ma la veste lo intralcia e la palla ricade lontana tra le nostre risate. 
"Allora..." la voce attenuata da un leggero affanno "iniziamo tra mezz'ora" dice, mentre attraversa il cancello di casa.

Siamo nel giardino di casa Meschi, di fronte a noi Lolo con Peppino al suo fianco.
Recitiamo insieme il "Padre Nostro". Al termine, citando il barone De Coubertin, Lolo introduce il codice di comportamento al quale ci ispireremo durante i giochi.
Chiaro ed essenziale come sua abitudine. Noi lo ascoltiamo senza fiatare, poi, tutti insieme, la promessa di rispettare il codice.

Le iscrizioni sono una pura formalità: ognuno di noi, eccetto Lolo, parteciperà  a tutte le gare
  • 100 metri, lungo via Vanalli
  • Maratona e marcia, sul marciapiede in porfido intorno a casa Meschi fino a quando ne rimarrà in gara uno solo
  • Salto in alto, salto in lungo e salto triplo, sul bel prato inglese del giardino di casa Meschi, con buona pace di mamma Irene
  • Tiro con l’arco, lancio del peso, del disco e del giavellotto, con attrezzi alla buona nel prato dove Adolfo tra qualche anno costruirà la sua casa
  • Ciclismo a cronometro, con un circuito da ripetere "enne" volte
  • Torneo di tennis, sul prato di casa Meschi che diventerà via via un po' meno bello...
Lolo e Peppino prepareranno i tabelloni con gli orari delle gare, coi nomi dei partecipanti e gli spazi per i risultati e li esporranno sulla recinzione metallica ogni mattina.

Lolo non parteciperà alle gare; è di tre o quattro anni più grande di noi e si sente pienamente appagato nell'organizzare e nel tenerci insieme. C'è però una gara a cui non sa resistere: la gara di ciclismo a cronometro.
Parteciperà alla crono anche questa volta "fuori concorso".
Quella di Lolo, in sella alla sua "Dei" nera, con la veste ripiegata nella fascia e con le mollette ("ciapa nas") a stringere le piante dei pantaloni, è un'immagine che riaffiorerà spesso nella nostra memoria.

Lolo è bravo nell'organizzare ma è altrettanto bravo nell'insegnare.
Conosce regole e dinamiche di salti e lanci e prima di ogni prova, veste o non veste, ce ne dà sempre una dimostrazione pratica. Poi, durante la gara, farà rispettare le regole con rigore e imparzialità.

Peppino è il suo alter ego, quasi suo "complice", nell'accezione più positiva che si possa immaginare per questo termine. Il rapporto tra i due è bellissimo, come d'altra parte lo è tra loro e la sorellina Mariella.
Nei momenti in cui Lolo si assenta la nostra guida diventa Peppino, più loquace e con la battuta "all'inglese" sempre pronta.
Nutriamo molta ammirazione nei confronti di Peppino.
Insieme a Mario, il figlio del veterinario di Merate, Peppino è da sempre il "più bravo della classe". Lo sanno tutti, ma nessuno l'ha mai sentito vantarsi per questo.

Le gare si susseguono giorno dopo giorno in un clima sereno e di sana competizione.
Sulla recinzione metallica di casa Meschi ormai c'è una bella parata di tabelloni dove Lolo e Peppino hanno trascritto i risultati delle nostre prove.
Ognuno di noi ha la propria specialità e si sente orgoglioso di vedere il proprio nome al primo posto di una classifica.
Ed è anche divertente e motivo d’orgoglio vedere i passanti avvicinarsi alla rete incuriositi dai nostri tabelloni.

Il codice di comportamento che ci impegniamo a rispettare prevede che ogni giornata finisca così com'era iniziata. E allora via con le strette di mano e con la recita del "Padre Nostro".

In questi momenti è impossibile non farsi contagiare dalla felicità e dal senso di soddisfazione che il volto di Lolo esprime.
Invece al "Padre Nostro", come in altri momenti di preghiera, Lolo sembra allontanarsi dalle cose di questa terra per isolarsi in qualche parte dell’universo a noi totalmente sconosciuta.

Noi gli diciamo sempre che prima o poi diventerà "Santo". Lui sorride scuotendo la testa come se parlassimo di una cosa irrealizzabile, di una fantasticheria da ragazzini, ma noi ci crediamo e continueremo a crederci finché non succederà per davvero.

martedì 19 settembre 2017

Lezione di nuoto /2

Ho sempre pensato che imparare a nuotare fosse un po' come costruire un puzzle. Mi sbagliavo, imparare a nuotare é un po' come provare a risolvere il cubo di Rubik: correggi l'ultimo errore e ne spunta fuori uno che avevi già corretto.

E comunque nel crawl...
  • fai come Superman: un braccio disteso in avanti e l'altro indietro all'altezza della coscia
  • sollevare la testa dall'acqua durante la respirazione ha due effetti negativi: 1) irrigidimento dei muscoli del collo 2) braccio opposto che affonda e scivolamento che va a farsi benedire. Quindi... ruotala appena
  • vedi che quando la testa é sott'acqua il braccio (sinistro) lo distendi bene e scivoli di più?
  • nel recupero delle braccia in subacquea immagina di tirare la maniglia dell'allarme del treno
  • Nella fase aerea tieni il gomito alto e la mano rilassata, come se stessi chiudendo la zip di un sacco a pelo steso sull'acqua
Mentre a rana...
  • Tirati più su con testa e spalle quando recuperi le braccia
  • Recupera largo in orizzontale (non in profondità) e ricongiungi le mani disegnando un cuore senza scendere troppo lungo il busto

lunedì 18 settembre 2017

Sul senso del dovere

"Ho veduto, durante la mia infanzia, impagliare seggiole con lo stesso identico spirito, e col medesimo cuore, con i quali quel popolo aveva scolpito le proprie cattedrali. Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso. Era un primato. Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario. Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura. Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore esigevano che quella gamba di sedia fosse ben fatta. E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano. Secondo lo stesso principio della cattedrali. [...] Non si trattava di essere visti o di non essere visti . Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto."
 (cit. Charles Peguy da "Il denaro" 1913. Letta su "Avanti" di Matteo Renzi 2017)

venerdì 8 settembre 2017

Avviso ai naviganti


Il programma del "Lombardia 2017" non é ancora stato pubblicato (vedi QUI) ma se l'ora di partenza e la media oraria fossero le stesse della scorsa edizione (i.e. partenza alle 10:50, media finale di circa 36 km/h) i corridori dovrebbero passare da Valbrona intorno alle 15:15.
Considerando però che il percorso é pedalabile almeno fino all'attacco del Ghisallo (fatta eccezione per qualche tratto con pendenze tra il 7% e l'8% sul Colle del Gallo), la media potrebbe tranquillamente salire fino a 40 km/h, con un passaggio a Valbrona stimabile intorno alle 14:45 circa.

Aggiornamento di Giovedì 14 Settembre
La partenza da Bergamo non verrà data alle 10:50 ma alle 10:30, pertanto il passaggio a Valbrona é previsto tra le 14:22 (alla media di 40 km/h) e le 14:47 (media 36 km/h). C'ero quasi eh...?

Per la cronotabella completa clicca QUI, poi su "CRONOTABELLA" e poi ancora su "cronotabella".

martedì 5 settembre 2017

Coincidenze

Domenica mattina per un pelo non investivo con la mia bdc una piccola tartaruga che vagava in mezzo alla strada.
Oggi, nello stesso identico punto (Sabbione "Bellavista"), uno scoiattolo é sbucato dal giardino di un'abitazione, mi ha tagliato la strada e si è infilato nel parco di villa Lamperti, proprio dove avevo depositato la tartaruga. 
Niente, non c'é nessuna notizia... solo una curiosa coincidenza che mi va di ricordare e condividere.

Lezione di nuoto /1

Incomincia a tenere a mente queste cose:
  • quando ruoti la testa (a sinistra) per respirare non affondare subito in acqua il braccio destro ma allungalo bene in avanti e fallo scivolare il più possibile in superficie
  • se tendi a immagazzinare molta aria durante la respirazione prendi in considerazione l'idea di respirare ogni quattro bracciate, dunque... cerca di immagazzinare meno aria se preferisci respirare ogni due
  • non piegare la testa troppo all'indietro quando respiri, guarda un punto a bordo vasca perpendicolare al tuo senso di marcia, o anche leggermente più avanti
by Sergio (il mio istruttore)

sabato 2 settembre 2017

Stelvio Bike Day 2017

Solo complimenti e grande ammirazione per quei pochi, che in condizioni meteo proibitive, questa mattina hanno avuto il fegato di salire in bici al Passo dello Stelvio. Chapeau!

lunedì 21 agosto 2017

Il Normalizzatore

Fonte: web
Qualche giorno fa, mentre ero alla guida della mia VW Tiguan su una SP342 moderatamente trafficata, da un finestrino dell'auto che mi precedeva sono volati fuori, prima un grosso bicchiere di plastica (di quelli con coperchio e cannuccia), poi un tovagliolo di carta. 
Da quel momento, fino a quando non ho perso di vista quel campione di "buona" educazione, non ho fatto altro che sognare di potermi trasformare in un implacabile "normalizzatore" della crescita demografica di questo paese.

venerdì 18 agosto 2017

Resisto, dunque sono

http://www.pietrotrabucchi.it/pagina.asp?ID=10

E con questo sono arrivato là dove tutto è iniziato...
Un po' più complesso rispetto ai due libri successivi, ma con qualche rilettura anche i concetti più ostici arrivano. Uno per tutti: 
La nostra risposta fisiologica a un evento o a una situazione in cui ci veniamo a trovare non è determinata dalla situazione in sé ma dal modo in cui noi la vediamo e la interpretiamo, ossia dalla nostra "valutazione cognitiva"... e questo fatto, in situazioni di emergenza, può fare la differenza tra sopravvivere e morire.
Se il tema vi stuzzica trovate qualche dettaglio a QUESTO LINK, poi se vorrete approfondire non vi resterà che correre in libreria...

martedì 8 agosto 2017

Stelvio da Prato allo Stelvio

Vincenzo in uno dei 48 tornanti
Sabato 5 agosto Stelvio da Prato allo Stelvio!
Giornata splendida e calda (20 gradi in cima al passo), ma una gran fatica!
In macchina sino all'Umbrail, in sella alle 8,25 e discesa sino a Santa Maria (bella, tecnica e poco trafficata a quell'ora). Poi 20 km di falsopiano sino a Prato allo Stelvio (a quasi 40 di media) ed inizia l'avventura.
Sino a Trafoi salita abbordabile, ma un gran traffico, poi inizia il tratto duro di quasi 18 km con pendenze medie mai sotto l'8%! Purtroppo inizia anche il fastidiosissimo via vai di motociclisti della domenica (intolleranti e sprovveduti alla guida), ma è uno spettacolo, con l'Ortles in evidenza.
Il bello deve però ancora arrivare: ai - 7 termina il bosco e si inizia a vedere il passo, non in alto e lontano, ma a perpendicolo sopra le nostre teste, con un'infinità di tornanti da affrontare! 
Ai -4 un fotografo ci immortala (2017.fotostelvio.com, 5 agosto, ore 12,00/12,30 pagina 12 da 47 a 50 e pagina 14 da 35 a 38), non abbiamo un bell'aspetto, ma resistiamo (il 28 è già giù da un paio di km!). Al -1 non sembra vero, ma l'ultimo km è comunque tostissimo (quasi al 9%).
L'arrivo al passo è un'apoteosi, incrociamo il negoziante amico del Villa che si spertica in complimenti e ribadisce quanto abbiamo appena provato sulla nostra pelle: “da Trafoi è tutta un'altra cosa rispetto a Bormio!”.
Il 2 settembre chiusura completa al traffico del passo; da ripetere lo stesso giro? non per me; starò fermo 20 giorni ad agosto e queste salite non si improvvisano neanche a 20 anni! (by Vincenzo)
Miraggi

domenica 9 luglio 2017

22a Traversata del Lario

Dom 9 Lug ore 8:30 - Panoramica dalla spiaggia di partenza
"Che cosa ti porti a casa di questa traversata?" chiedeva lo speaker agli ultimi concorrenti che uscivano dall'acqua barcollando... "una grande soddisfazione" la risposta di un signore sulla sessantina... "i detriti del lago" quella più prosaica di una signora dal vago accento straniero.

E io...? Io mi porto a casa due cose: un'amara constatazione e il nome di un progetto per il futuro.
L'amara constatazione: da qualche anno più mi alleno più il mio tempo di traversata aumenta.
Il nome del progetto per il futuro: “DIN”... Devo Imparare a Nuotare.

 

giovedì 11 maggio 2017

Passo dello Stelvio

http://it.bergfex.com/passo-stelvio/wetter/
Passo dello Stelvio Giovedì 11 Maggio ore 17:40
Clicca la foto o QUI per le previsioni meteo aggiornate e per l'elenco delle live cam con vista sul passo.

mercoledì 1 febbraio 2017

Marcialonga 2017 - Il racconto

Il dubbio sulla scelta degli sci mi ha tormentato fino all'ultimo... alla fine "è andata" per gli SkiTrab Duo Skin, con le pelli di mohair rosse da allenamento.
Lo skiman di Nones mi ha convinto a paraffinarli con Optiwax, un prodotto importato dalla Finlandia (leggi i suggerimenti di Carlo Brena in "SkiTrab Comp Duo Skin" del 16 Dicembre). A prima vista sembra un nastro adesivo per imballi. Lo stendi lungo tutta la soletta, ci passi sopra con un ferro da stiro... lentamente... per dare il tempo alla paraffina di passare dal nastro alla soletta, strappi il nastro e dai una spazzolata alla soletta. Tre minuti e... 25 euro passano dalle tue tasche a quelle di Nones. 

Non ho mai pensato "chi me l'ha fatto fare di usare le pelli...". Ho avuto la tenuta che mi serviva in "alternato" e una discreta scorrevolezza in "passo spinta". 

Per supportare la scelta delle "pelli" e della "cura" Optiwax ho fatto una stima dei km che ho percorso in passo alternato, in passo spinta e in altri stili più o meno definibili (i.e. spina di pesce, Bepi di Rialto, nave del deserto...), il risultato é in questa tabella:

Non mi sono mai veramente fermato ai punti di ristoro, ho sempre cercato di afferrare "al volo" cibo e bevande dai vassoi del personale di servizio sulla pista. Ho mangiato solo biscotti e cioccolato fondente e ho bevuto solo acqua, the e caffè.

Poco dopo avere superato Mazzin due volontari della Croce Rossa consigliavano di togliere gli sci prima di una discesa "pericolosa". Mi sono lasciato convincere, ma vedere molti concorrenti sfrecciare indenni mentre io perdevo tempo a sganciare e riagganciare i miei Rottefella mi ha un po' demoralizzato. 

La discesa di Moena, incubo dei pettorali dal 4000 in su, era presidiata dai volontari che la cospargevano di neve fresca al passaggio di ogni concorrente. Tutto è filato liscio. Ho avuto perfino l'impressione che la pista fosse più larga del solito.

Alla fine del rettilineo che si trova dopo l'abitato di Moena la pista passa sotto un piccolo ponte e piega verso destra. Qui devo registrare l'unica caduta della giornata: 
In prossimità del ponte sono in coda a due ragazze italiane. Sotto il ponte il fondo è ghiacciato e degrada leggermente a sinistra verso la riva del torrente. La prima ragazza cade, la seconda cade sulla prima, entrambe scivolano verso l'argine liberando la parte destra del tracciato. Arrivo io convinto di passare ma non faccio bene i conti col ghiaccio e le raggiungo inesorabilmente. Mi scuso con le ragazze. La seconda mi risponde che può capitare. 
Il tratto "cascata-Molina" è il più crudele dell'intera gara perché puoi quasi toccare i concorrenti che stanno risalendo in senso contrario dopo l'ultimo giro di boa. 
Nel punto in cui sono più vicini hanno 4/5 km di vantaggio su di te ed è quasi impossibile non farsi sfiorare da pensieri cattivi. Tra questi il più ricorrente è "come trafiggere coi bastoncini il concorrente che non fa nulla per nasconderti che non vorrebbe essere al tuo posto...". 

Ai piedi della salita finale ho tirato dritto senza sciolinare. Non potevo certo farmi spalmare klister rossa sulle pelli! 
Ho stretto i denti su tutti i tornanti della salita, gli unici punti del percorso in cui gli sci tendevano a "scapparmi via". Sono arrivato in cima quasi sospinto dalle urla di incoraggiamento della gente.

Erano quasi le 16:00 quando ho fatto il mio ingresso sul rettilineo finale. 
Ricordo queste cose: il sole, la voce dello speaker, il mio poco più che turistico double poling, la frase "mi sembri un po' stanchino" rivoltami dal fotografo appostato dopo l'arrivo e... il sorriso che gli ho restituito accompagnato mentalmente da un cordialissimo "vaffa".

sabato 28 gennaio 2017

Un giorno nel paradiso terrestre


Lo so, ti stai chiedendo se questo posto esiste davvero... il fatto é che qui, ora, non ne sono più così certo neppure io...

martedì 17 gennaio 2017

Ufficiale: la 44a Marcialonga partirà da Mazzin

http://www.marcialonga.it/DS/60254/44-marcialonga---percorso-modificato.php

Devo confessare che la notizia non mi ha lasciato del tutto indifferente... no, devo confessare che la notizia mi ha fatto piacere... no, per l'ultima volta, devo confessare che era la notizia che aspettavo e che ho fatto (mentalmente) un paio di capriole al messaggio di Carlo!

In estrema sintesi, per l'assoluta mancanza di neve il Comitato Marcialonga ha deciso di spostare il punto di partenza da Moena a Mazzin con una riduzione del percorso da 70 a 57 km (la "light" passerà da 45 a 33 km).

Clicca QUI o sul logo "Marcialonga" per maggiori dettagli.

Queste tre righe sono soprattutto per me, così saprò dove guardare quando non ricorderò il mio numero di pettorale (5340), la mia griglia di partenza (11), l'ora di partenza della mia griglia (9:45) e, soprattutto, l'ora di partenza del bus da Cavalese (6:45).

Questa invece é la griglia completa, just in case.


domenica 15 gennaio 2017

Ray Kroc, campione di resilienza


A a proposito di cinema e di resilienza non perdetevi "The Founder", il film sull'incredibile storia di Ray Kroc, fondatore dell'impero "Mc Donald's
Un film che é l'ennesima dimostrazione di come la realtà sia in grado di offrire storie che nemmeno i registi e gli sceneggiatori più creativi e geniali sarebbero in grado di inventare.
E siccome sono certo che alla fine vi verrà voglia di mangiarvi un hamburger, vi consiglio di scegliere una proiezione che vi permetta di raggiungere il più vicino "Mc Donald's" prima della mezzanotte.

mercoledì 11 gennaio 2017

E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa...

Val Bregaglia vista dal Maloja

Passo del Maloja, 11 Gennaio 2017, ore 11:00
E fino a pochi minuti prima eravamo là sotto, avvolti dal nulla...