La prima Marcialonga

Su YouTube c’è un video che mostra le immagini della prima edizione della Marcialonga, anno di grazia 1971 (clicca QUI).
Prima del racconto della gara, vinta dal gardenese Ulrico Kostner (al secondo posto l’idolo di casa, la leggenda Franco Nones), la voce narrante ripercorre gli sforzi dei valligiani impegnati nell’allestimento dei punti di ristoro e nella preparazione del percorso: “con sbancamento di migliaia di metri cubi di terra e roccia, e col trasporto di tonnellate di neve dalle quote più alte”.
Sembra proprio che nulla sia cambiato da allora, eccetto la neve artificiale e i mezzi per la tracciatura dei binari. E, come a testimoniarlo, nel video spuntano sei atleti del gruppo “Fiamme Oro” di Moena, che, disposti su due file, sci ai piedi, procedono trainati da un mezzo cingolato, lasciando sulla neve già fradicia due binari appena accennati.
Morale: è vietato lamentarsi della pista e della neve della Marcialonga.

i binari della Marcialonga 2020

Binari troppo stretti, binari troppo larghi, binari appena accennati, binari con dossi e avvallamenti ghiacciati, binari troppo vicini che s'allontanano d’improvviso, binari tagliati da impronte di passo pattinato, binari morti, binari completamente disfatti.

Come ci si allena per questa Marcialonga?

47a Marcialonga di Fiemme e Fassa

Cavalese, 26 Gennaio 2020 ore 18:12 - Il mio arrivo in 9h 12' 50"

La verità? La verità è che speravo di fare meglio: più allenato degli anni scorsi, nessun incidente di percorso, nemmeno un raffreddore. Ho sognato addirittura di finirla sotto le 8 ore. Purtroppo, nonostante gli sforzi degli organizzatori, ogni anno facciamo i conti con un meteo e soprattutto con una neve inadatta per una gara di 70 km. Insomma l’ho finita in 9 ore 12 minuti e 50 secondi, due minuti più dell’anno scorso. Stanco? Si, ci mancherebbe, ma non demolito. Deluso? Un po' si, non posso negarlo, ma poi nei ringraziamenti che ricevi da Marcialonga leggi “tu sei un eroe”... e allora, quand’è che aprono le iscrizioni 2021?