sabato 30 settembre 2017

Il nostro Lolo

"Quando torna Lolo?"... è la domanda che facciamo quasi ogni giorno a Peppino mentre si avvicinano le vacanze estive.

"Noi" siamo Claudio, Gianni, Gigi e Maurizio, più o meno coetanei di Giuseppe, per tutti "Peppino", il fratello di Lolo.
Abitiamo tutti in un raggio di un centinaio di metri, ma a coloro che volessero incontrarci dopo la scuola o in un giorno di vacanza suggeriamo di passare da quei 50 metri che si trovano al centro di via Vanalli.
In quel punto, sui lati opposti della strada ci sono due villette: in una ci abita Claudio coi suoi genitori, l'altra è quella della famiglia Meschi, con il Dottor Guido, la signora Irene e i loro tre splendidi figli: Lolo, Peppino e Mariella.

"Casa Meschi", completamente bianca, è circondata da un marciapiede in porfido grigio. Tutt'intorno, almeno su tre dei quattro lati, c'è un giardino con prato all'inglese, sempre molto ben curato. La casa è protetta sul lato di via Vanalli da una recinzione metallica verde che sembra essere lì per svolgere un'altra funzione che scopriremo tra poco.

Lolo è appena tornato dal Seminario per le vacanze estive e lo stiamo già incalzando: "quando iniziano le nostre Olimpiadi?".
Lui esita qualche secondo aprendosi in un sorriso che resterà scolpito per sempre nella nostra memoria. Quel sorriso ci fa stare bene, qualunque sarà la sua risposta.
Lolo non è uno che spreca parole: "adesso vediamo"... e a noi basta.

Stamattina abbiamo trovato il primo tabellone appeso alla recinzione metallica verde: la cerimonia d'apertura dei giochi è fissata per domani alle 10 in punto.

Con Lolo non si scherza sulla puntualità, perciò siamo tutti lì fin dalle nove con l'immancabile pallone. Siamo fortunati: via Vanalli oltre che lunga e dritta (ndr. 140 metri) è anche bella larga e i cancelli delle due villette sembrano proprio le porte di un campo di calcio.
Sono solo disposte un po' in diagonale, ma per noi sono una manna dal cielo. E poi da lì passeranno si e no una decina di macchine al giorno.

Dal fondo della via spunta l'inconfondibile veste nera di Lolo che starà certamente tornando dalla Chiesa parrocchiale. Il passo svelto, il braccio ripiegato all'altezza del cuore, l’inseparabile libro di preghiere stretto nella mano... e il suo sorriso.
Ci raccogliamo intorno a lui. Non ha ancora detto una parola, sorride ancora mentre guarda il pallone che Gianni sta tenendo bloccato sotto un piede. Una mossa fulminea e il pallone è già tra i suoi piedi. Accenna un palleggio, ma la veste lo intralcia e la palla ricade lontana tra le nostre risate. 
"Allora..." la voce attenuata da un leggero affanno "iniziamo tra mezz'ora" dice, mentre attraversa il cancello di casa.

Siamo nel giardino di casa Meschi, di fronte a noi Lolo con Peppino al suo fianco.
Recitiamo insieme il "Padre Nostro". Al termine, citando il barone De Coubertin, Lolo introduce il codice di comportamento al quale ci ispireremo durante i giochi.
Chiaro ed essenziale come sua abitudine. Noi lo ascoltiamo senza fiatare, poi, tutti insieme, la promessa di rispettare il codice.

Le iscrizioni sono una pura formalità: ognuno di noi, eccetto Lolo, parteciperà  a tutte le gare
  • 100 metri, lungo via Vanalli
  • Maratona e marcia, sul marciapiede in porfido intorno a casa Meschi fino a quando ne rimarrà in gara uno solo
  • Salto in alto, salto in lungo e salto triplo, sul bel prato inglese del giardino di casa Meschi, con buona pace di mamma Irene
  • Tiro con l’arco, lancio del peso, del disco e del giavellotto, con attrezzi alla buona nel prato dove Adolfo tra qualche anno costruirà la sua casa
  • Ciclismo a cronometro, con un circuito da ripetere "enne" volte
  • Torneo di tennis, sul prato di casa Meschi che diventerà via via un po' meno bello...
Lolo e Peppino prepareranno i tabelloni con gli orari delle gare, coi nomi dei partecipanti e gli spazi per i risultati e li esporranno sulla recinzione metallica ogni mattina.

Lolo non parteciperà alle gare; è di tre o quattro anni più grande di noi e si sente pienamente appagato nell'organizzare e nel tenerci insieme. C'è però una gara a cui non sa resistere: la gara di ciclismo a cronometro.
Parteciperà alla crono anche questa volta "fuori concorso".
Quella di Lolo, in sella alla sua "Dei" nera, con la veste ripiegata nella fascia e con le mollette ("ciapa nas") a stringere le piante dei pantaloni, è un'immagine che riaffiorerà spesso nella nostra memoria.

Lolo è bravo nell'organizzare ma è altrettanto bravo nell'insegnare.
Conosce regole e dinamiche di salti e lanci e prima di ogni prova, veste o non veste, ce ne dà sempre una dimostrazione pratica. Poi, durante la gara, farà rispettare le regole con rigore e imparzialità.

Peppino è il suo alter ego, quasi suo "complice", nell'accezione più positiva che si possa immaginare per questo termine. Il rapporto tra i due è bellissimo, come d'altra parte lo è tra loro e la sorellina Mariella.
Nei momenti in cui Lolo si assenta la nostra guida diventa Peppino, più loquace e con la battuta "all'inglese" sempre pronta.
Nutriamo molta ammirazione nei confronti di Peppino.
Insieme a Mario, il figlio del veterinario di Merate, Peppino è da sempre il "più bravo della classe". Lo sanno tutti, ma nessuno l'ha mai sentito vantarsi per questo.

Le gare si susseguono giorno dopo giorno in un clima sereno e di sana competizione.
Sulla recinzione metallica di casa Meschi ormai c'è una bella parata di tabelloni dove Lolo e Peppino hanno trascritto i risultati delle nostre prove.
Ognuno di noi ha la propria specialità e si sente orgoglioso di vedere il proprio nome al primo posto di una classifica.
Ed è anche divertente e motivo d’orgoglio vedere i passanti avvicinarsi alla rete incuriositi dai nostri tabelloni.

Il codice di comportamento che ci impegniamo a rispettare prevede che ogni giornata finisca così com'era iniziata. E allora via con le strette di mano e con la recita del "Padre Nostro".

In questi momenti è impossibile non farsi contagiare dalla felicità e dal senso di soddisfazione che il volto di Lolo esprime.
Invece al "Padre Nostro", come in altri momenti di preghiera, Lolo sembra allontanarsi dalle cose di questa terra per isolarsi in qualche parte dell’universo a noi totalmente sconosciuta.

Noi gli diciamo sempre che prima o poi diventerà "Santo". Lui sorride scuotendo la testa come se parlassimo di una cosa irrealizzabile, di una fantasticheria da ragazzini, ma noi ci crediamo e continueremo a crederci finché non succederà per davvero.

martedì 19 settembre 2017

Lezione di nuoto /2

Ho sempre pensato che imparare a nuotare fosse un po' come costruire un puzzle. Mi sbagliavo, imparare a nuotare é un po' come provare a risolvere il cubo di Rubik: correggi l'ultimo errore e ne spunta fuori uno che avevi già corretto.

E comunque nel crawl...
  • fai come Superman: un braccio disteso in avanti e l'altro indietro all'altezza della coscia
  • sollevare la testa dall'acqua durante la respirazione ha due effetti negativi: 1) irrigidimento dei muscoli del collo 2) braccio opposto che affonda e scivolamento che va a farsi benedire. Quindi... ruotala appena
  • vedi che quando la testa é sott'acqua il braccio (sinistro) lo distendi bene e scivoli di più?
  • nel recupero delle braccia in subacquea immagina di tirare la maniglia dell'allarme del treno
  • Nella fase aerea tieni il gomito alto e la mano rilassata, come se stessi chiudendo la zip di un sacco a pelo steso sull'acqua
Mentre a rana...
  • Tirati più su con testa e spalle quando recuperi le braccia
  • Recupera largo in orizzontale (non in profondità) e ricongiungi le mani disegnando un cuore senza scendere troppo lungo il busto

lunedì 18 settembre 2017

Sul senso del dovere

"Ho veduto, durante la mia infanzia, impagliare seggiole con lo stesso identico spirito, e col medesimo cuore, con i quali quel popolo aveva scolpito le proprie cattedrali. Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso. Era un primato. Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario. Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura. Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore esigevano che quella gamba di sedia fosse ben fatta. E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano. Secondo lo stesso principio della cattedrali. [...] Non si trattava di essere visti o di non essere visti . Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto."
 (cit. Charles Peguy da "Il denaro" 1913. Letta su "Avanti" di Matteo Renzi 2017)

venerdì 8 settembre 2017

Avviso ai naviganti


Il programma del "Lombardia 2017" non é ancora stato pubblicato (vedi QUI) ma se l'ora di partenza e la media oraria fossero le stesse della scorsa edizione (i.e. partenza alle 10:50, media finale di circa 36 km/h) i corridori dovrebbero passare da Valbrona intorno alle 15:15.
Considerando però che il percorso é pedalabile almeno fino all'attacco del Ghisallo (fatta eccezione per qualche tratto con pendenze tra il 7% e l'8% sul Colle del Gallo), la media potrebbe tranquillamente salire fino a 40 km/h, con un passaggio a Valbrona stimabile intorno alle 14:45 circa.

Aggiornamento di Giovedì 14 Settembre
La partenza da Bergamo non verrà data alle 10:50 ma alle 10:30, pertanto il passaggio a Valbrona é previsto tra le 14:22 (alla media di 40 km/h) e le 14:47 (media 36 km/h). C'ero quasi eh...?

Per la cronotabella completa clicca QUI, poi su "CRONOTABELLA" e poi ancora su "cronotabella".

martedì 5 settembre 2017

Coincidenze

Domenica mattina per un pelo non investivo con la mia bdc una piccola tartaruga che vagava in mezzo alla strada.
Oggi, nello stesso identico punto (Sabbione "Bellavista"), uno scoiattolo é sbucato dal giardino di un'abitazione, mi ha tagliato la strada e si è infilato nel parco di villa Lamperti, proprio dove avevo depositato la tartaruga. 
Niente, non c'é nessuna notizia... solo una curiosa coincidenza che mi va di ricordare e condividere.

Lezione di nuoto /1

Incomincia a tenere a mente queste cose:
  • quando ruoti la testa (a sinistra) per respirare non affondare subito in acqua il braccio destro ma allungalo bene in avanti e fallo scivolare il più possibile in superficie
  • se tendi a immagazzinare molta aria durante la respirazione prendi in considerazione l'idea di respirare ogni quattro bracciate, dunque... cerca di immagazzinare meno aria se preferisci respirare ogni due
  • non piegare la testa troppo all'indietro quando respiri, guarda un punto a bordo vasca perpendicolare al tuo senso di marcia, o anche leggermente più avanti
by Sergio (il mio istruttore)

sabato 2 settembre 2017

Stelvio Bike Day 2017

Solo complimenti e grande ammirazione per quei pochi, che in condizioni meteo proibitive, questa mattina hanno avuto il fegato di salire in bici al Passo dello Stelvio. Chapeau!