mercoledì 21 settembre 2016

Resilienza


Pietro Trabucchi insegna all'università di Verona ed é stato psicologo della squadra nazionale di sci di fondo alle Olimpiadi di Torino 2006. Ha scalato l'Everest e ha corso e terminato diverse gare di endurance tra cui, per 4 volte, il Tor des Géants (la gara preferita di Luciano, uno dei miei "soci" di sci di fondo).
Questo libro parla soprattutto di "resilienza", ossia della capacità di tener duro per raggiungere  un obbiettivo tanto nello sport quanto nella vita di tutti i giorni e di come questa capacità, che gli ominidi del Pleistocene hanno iniziato a sviluppare 2 milioni di anni fa, stia inesorabilmente venendo meno a causa dei condizionamenti cui veniamo sottoposti da parte di tv, media, pubblicità e via discorrendo. 
Pietro (é amico di Luciano quindi anche un po' amico mio...) in questo libro prova anche a sfatare il mito del "talento innato" a favore della "costanza dell'esercizio" e finalmente mi ha fatto capire che se non sono ancora diventato "Eric Clapton" é perché mi sono esercitato con la chitarra solo per 100 delle 10000 ore necessarie...
Scherzi a parte, precipitatevi in libreria, leggetelo, passatelo ai vostri figli e regalatelo ai vostri amici! Non ve ne pentirete, anzi... mi ringrazierete!

4 commenti:

  1. Grazie Maurizio per avermi consigliato questo libro ben scritto e di piacevole lettura.
    Avevo in passato affrontato il tema della resilienza, negli studi sui materiali ... ma non lo avevo mai associato alla capacità di trovare motivazione per se stessi.
    Penso che sia importante riconoscere e - se possibile - evitare gli stimoli quotidiani che impigriscono la nostra mente e condizionano sempre di più la nostra vita... lo vedo tutti i giorni sui mezzi pubblici dove siamo 'connessi' con tutti ma nello stesso momento siamo isolati dagli altri.
    Sono convinto che occorre riscoprire, nella vita di tutti i giorni, che è possibile (e doveroso) coltivare la resilienza per allenare corpo e mente a vivere meglio ... senza per forza essere dei maratoneti ... per non correre il rischio di trovarsi a vivere come una ASCIDIA di MARE sprofondati sul divano di casa.
    Questo libro me lo ha ricordato.
    A presto
    Luca

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    1. Grazie del bel commento, Luca.
      Anch'io avevo un vago ricordo di "resilienza" dalle lezioni di metallurgia, una cinquantina d'anni fa... ("cinquantina" fa una certa impressione...).
      Sono contento che il libro ti sia piaciuto e non avevo dubbi.
      Come ho già scritto su questo blog questo é il terzo libro di Pietro Trabucchi. Io poi ho letto anche il secondo (che richiama molti dei concetti ripresi poi in quest'ultimo) e sto "centellinando" il primo, per non finirlo troppo in fretta.
      Recentemente ho visto al cinema "Captain Fantastic" (é ancora in programmazione in diverse multisale). Mi é piaciuto molto e ho avuto come l'impressione che al regista l'idea del film sia venuta dalla lettura del "Trabucchi". In realtà nel corso del film il protagonista (uno straordinario Viggo Mortensen) cita un paio di volte "Noam Chmosky" (da Wikipedia: linguista, filosofo, teorico della comunicazione e anarchico statunitense) che ricordo di aver trovato citato anche nelle note di uno dei tre libri di Pietro Trabucchi. Quindi tutto quadra perfettamente. Se puoi vai a vederlo, ma prima leggi la trama.
      Ricordati di dire al prossimo lettore che il "prezzo" del libro é un commento su questo blog.
      Grazie, ciao e Buon Natale.

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  2. Inizio col dire che il libro mi è piaciuto molto.
    È scritto molto bene, sintetico, documentato ed efficace soprattutto nel descrivere le cause che mettono a repentaglio la nostra "forza d'animo" (preferisco questo termine a “resilienza”).
    Forse se proprio devo fare un appunto è che la parte dedicata alle "tecniche di resistenza interiore" si riduce all'ultimo capitolo e questo “allenamento” non viene approfondito quanto le cause.
    Tuttavia prendere coscienza delle potenzialità dell'essere umano e imparare a conoscere i condizionamenti che minano la nostra attenzione e forza d’animo è già di per sé un modo per difendersi da una società che ci vorrebbe tutti dei perfetti consumatori senza volontà. Su questo l’autore ha centrato l’obbiettivo.
    Come te ho pensato subito di far circolare questo libro e consigliarlo a mio nipote che ritengo far parte di una categoria a rischio che vive la realtà di oggi attraverso la lente distorta dei social network facendosi usare dalla tecnologia invece di usarla.
    Grazie per avermi consigliato questo libro, una lettura veramente consigliabile a tutti, magari partendo anche dalle scuole.
    Speriamo di vederci presto nel mondo reale.
    Stefano

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    1. Grazie anche a te per il bel commento, Stefano.
      Sono d'accordo sull'appunto relativo alle "tecniche" e molto d'accordo sul successivo "tuttavia".
      E bene hai fatto a consigliare il libro a tuo nipote!
      In effetti sarebbe una buona cosa se libri come questo venissero letti e commentati nelle scuole, ma non sono sicuro che ci sia tutto questo interesse a formare gente che pensi troppo con la propria testa e che in definitiva sia poco orientata a "consumare".
      Spero di sbagliarmi.
      Bene, sto raccogliendo commenti di grande livello, vedo!
      Grazie ancora e resto in attesa del prossimo...
      Ciao a presto!

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