lunedì 31 ottobre 2016

Fenomeni

La biondina sulla destra ha compiuto 99 (novantanove) anni il 22 Ottobre 2016.
Ieri con la sua assistente si é fatta i 344 scalini della Madonna del Bosco in poco meno di 19 minuti.
Dovresti allenarti di più... mamma!

sabato 29 ottobre 2016

Berbenno

Traccia Strava con salita da Ponte Giurino e discesa da S. Omobono

Dico solo che esattamente un anno fa avevo fatto il Berbenno in 22' 47", stamattina l'ho fatto in 31' 39", quasi 9 minuti in più per una salita di 6,1 km.
Onesto... sono salito "prudente" perché pensavo che da Berbenno saremmo proseguiti per Blello, Brembilla, Laxolo e ancora Berbenno, invece siamo scesi subito a S. Omobono e siamo "volati" a casa. Bene così.
Resta il fatto che 22' e 47" oggi non li avrei fatti neppure in moto...

P.S.
Per rispondere al commento di Vincenzo ho rilevato distanze, tempi e medie su tre segmenti del percorso. Ecco i risultati:


lunedì 24 ottobre 2016

Selvino

La traccia Strava dell'intero percorso

Un tentativo per convincerci a salire da Nembro l'aveva fatto mentre attraversavamo il centro di Brembate: "il vero Selvino si prende da Nembro...!!!" aveva urlato Giuseppe continuando a pedalare in testa al gruppo. Poi si era girato come per raccogliere un "unanime consenso".
Noi invece avevamo fatto finta di niente, un po' come quegli studenti che si chinano a raccogliere la penna quando la prof di matematica inizia a interrogare... 
Tanto è bastato per superare lo svincolo di Almenno e per infilarci zitti zitti sulle "montagne russe" di Ubiale Clanezzo. Ormai il Selvino lo potevamo prendere solo dal "dolce" versante di Fonte Bracca...
Che poi, con la deviazione a sorpresa verso gli strappi di Pratomano e Stabello (vedi i due "cornetti" ai km 30-33), tanto "dolce" non ci è proprio sembrato.
Morale: nessuno si illuda di farla franca con la prof di matematica...

mercoledì 19 ottobre 2016

Il Lombardia di SMS Santini

Se andate all'outlet SMS Santini di Lallio e provate la maglia celebrativa della 110^ edizione del Giro di Lombardia... fate attenzione perché non riuscirete più a togliervela di dosso...

mercoledì 12 ottobre 2016

Screenshot

"Screenshot" (o "snapshot") è un termine anglosassone usato per indicare la fotografia istantanea dello schermo di uno smartphone o di un tablet (é possibile ottenere un'istantanea anche dello schermo di un computer ma non è di questo che voglio parlare ora).

Lo screenshot si ottiene premendo una combinazione di tasti diversa a seconda che abbiate tra le mani un iPhone/iPad (Apple) o uno smartphone/tablet dotato di sistema operativo Android (ad esempio un Samsung).
In tutti i casi lo screenshot produce una normale fotografia (accompagnata dal classico rumore) che finirà nell'Album (Apple) o nella Galleria (Android).

Vediamo come fare nei due casi:

Apple
Fino a qualche giorno fa gli utenti Apple facevano uno screenshot sui loro iPhone e iPad premendo in sequenza i tasti "Power+Home".
Dopo l'installazione di IOS 10.0.2 (l'ultima versione del sistema operativo Apple per dispositivi mobili) i tasti sono sempre gli stessi ma li dovrete premere contemporaneamente. Non chiedetemi chi ha avuto questa brillante idea...

Android (es. Samsung)
Data la varietà di smart/tablet dotati di sistema operativo Android la combinazione di tasti necessaria per fotografare lo schermo può cambiare da "Volume meno+Power" (frequente con Android 4.0) a "Home+Indietro" o, come nel caso di Apple, a "Home+Power".
Insomma, provate... e cercate di capire qual'è la combinazione giusta per i vostri dispositivi mobili. Dopo di che sarò grato a chiunque si prenderà la briga di inviarmi uno "straccio" di commento indicando il modello del suo smart/tablet e la combinazione funzionante.

martedì 11 ottobre 2016

Manna

http://mottolino.panomax.at/
Clicca sulla foto per attivare la "Real Time Cam"

Ieri mattina Livigno si è svegliata sotto una leggera spolveratina di manna...
Clicca sulla foto o QUI per vedere la situazione in tempo reale.

lunedì 10 ottobre 2016

Miragolo

La traccia Strava del tratto centrale

Il giro (in bici) del sabato con Giuseppe & Co. non è mai una passeggiata: non finisce mai prima di 90 km e c'è sempre una salita a dare un senso alla giornata.
Sabato scorso è toccato al "Miragolo", un'arrampicata di 9,5 km sul versante destro della val Brembana, con un "attacco" che secondo le tracce ufficiali inizia all'altezza del secondo ponte di Zogno.
Chi si è preso la briga di misurare le pendenze e di pubblicarle sul web dice che il Miragolo ha un dislivello di poco meno di 650 metri, una pendenza media del 6,6% e massima del 10%...
Io, che ero vestito più per un trekking in Alaska che per una pedalata in val Brembana, ho capito fin dai primi metri che non era giornata, quindi ho messo il 30x27 e mi sono messo in difesa, una difesa che neanche il Milan di Rocco nel '63...
Sergio non conoscendo la salita ha preferito farmi compagnia, ed è salito senza versare una goccia di sudore.
Giuseppe e Vincenzo invece, che se l'erano studiata metro per metro, sono andati in fuga al primo tornante e li abbiamo rivisti in cima, al bivio di Miragolo San Marco.
Ero troppo stanco (e fradicio) per chiedere chi dei due l'avesse spuntata, e quindi non vedo l'ora di leggere i loro commenti qui sotto...

Sosta caffé a Rigosa (fonte: Google Maps)

giovedì 6 ottobre 2016

I sospetti dell'inseparabile Ennio


Ieri, tornando da un "pellegrinaggio" al negozio di Giacomo Zaupa con Carlo, Tino e l'inseparabile Ennio, tra scambi di barzellette e riflessioni serie Ennio ci ha raccontato di quella volta che, dopo aver pagato il pedaggio a un casello autostradale, s'é accorto, quando ormai aveva superato la barriera, che il resto ricevuto dall'esattore, meglio noto come "l'omino", era sbagliato: mancava 1 euro.
A quel punto, dopo aver girato mentalmente la scena del ritorno a piedi al casello, della penosa discussione con l'omino e dei clacson degli automobilisti inferociti in coda, d'accordo con la sua consorte aveva deciso di lasciar perdere e di tirar dritto.

Col tempo però quell'episodio si era insinuato nel suo cervello, tanto che alla fine gli aveva fatto maturare il sospetto che non si fosse trattato di un semplice errore ma di una vera e propria truffa. Una truffa che il "furbetto" di turno, forse ispirato dal proverbio di origine anglosassone "take care of the pence and the pounds will take care of themselves", metteva volontariamente in atto ai danni dei clienti per arrotondare il proprio stipendio.

E siccome "un indizio é un indizio, due indizi sono una coincidenza ma tre indizi fanno una prova" (cit. Agatha Christie) ieri Ennio la "prova" l'ha avuta proprio dal sottoscritto: 
  • casello diverso (Tangenziale Est di Milano barriera di Agrate, nel mio caso) 
  • tecnica dell'esattore identica (numerose monete di resto e auto in coda al casello)
  • "trattenuta" di 20 centesimi la prima volta e di 50 centesimi la seconda.
Ora, metteremmo la mano sul fuoco per la maggior parte delle persone che fanno questo lavoro, ma qualche dubbio sull'etica di alcune di queste, piuttosto che sulle loro capacità contabili, permetteteci di averlo....

domenica 2 ottobre 2016

Il Tirannosauro


Non sono mica sicuro che la foto qui sopra renda giustizia alla reale pendenza (18%) di questo tratto di salita che porta al valico di Valcava...
Fatto sta che ieri mattina mentre pedalavamo in sella alle nostre bdc all'altezza della casa che vedete sulla destra Vincenzo mi ha urlato: "il tratto più duro inizia tra un chilometro dopo una curva a destra!". Di riflesso ho lanciato un'occhiata al pacco pignoni: la catena era sulla corona più grande da una vita (il 27); ho rialzato la testa e... con lo stesso stato d'animo di chi si vede sbucare un tirannosauro da dietro la curva gli ho detto: "oooh ca##o... e questo cos'è?"... e poi: "sei sicuro? perché se tra un chilometro c'è un tratto più duro di questo giuro che torno indietro...!!!".

sabato 1 ottobre 2016

Ne valeva la pena?


Provo sempre una grande emozione quando vedo passare una gara ciclistica, come del resto capita a tutti gli appassionati di ciclismo.
E' un fenomeno curioso se ci pensate, ti muovi in anticipo per evitare la chiusura delle strade, cerchi il posto migliore e aspetti. A volte aspetti parecchio perché ti basi sempre sulla media più elevata e magari quel giorno i corridori non ne avevano tanta voglia.
Ma é bello anche passare il tempo ad osservare... le varie forme di umanità: sono sempre più numerosi gli uomini delle donne e, tra questi, i pensionati. Arrivano in sella alla loro specialissima, acquistata con una parte di liquidazione e si guardano intorno per trovare un posto sicuro dove appoggiarla. Non sono mai del tutto tranquilli, due parole e uno sguardo alla bici...
Intanto il posto incomincia ad affollarsi e là dove c'era una bici adesso c'é un mucchio selvaggio e magari nel frattempo é volata qualche parola grossa... (senso di appartenenza e umana comprensione scarseggiano quando c'é di mezzo l'incolumità di un pezzo di carbonio...).
Poi inizia il movimento delle staffette, ci sono quelle accreditate e quelle che approfittano della situazione per darsi un tono.
E non manca mai il furgone che ti vende cappellino, borraccia e ombrello (chissà poi perché un ombrello...) tutto a 5 euro e non avete idea di quanta gente abbocchi. 
Il tipo del furgone va "in fuga" prima che parta la corsa ed é perennemente inseguito e rimproverato dalle prime pattuglie di Polizia che... uno, vorrebbero vedere la strada sgombra... due, vorrebbero poter guadagnare anche loro tutti quei cinque euro...
Un'auto dell'organizzazione che diffonde notizie sulla corsa fa intuire che l'attesa é quasi finita.
Ma ecco il camper della Rai... ed é un tripudio di foto manco fosse la Papa-mobile.
Poi é la volta delle moto della Polizia che rasentano i due lati della strada per fare spazio ai corridori.
Il rombo dell'elicottero Rai per le riprese aeree si fa sempre più vicino... adesso é proprio sopra di noi e tutti a fare "ciao" con la manina.
C'é chi fa un estremo tentativo per chiamare casa e dire di girare su Rai Sport che "forse mi vedete", ma quassù non c'é verso di prendere neppure una misera "Edge"...
La folla si agita e questa volta é per un motivo serio: c'é la moto Rai per le riprese da terra che sale lentamente quasi zigzagando. Il cameramen é seduto al contrario e sta riprendendo i primi tre corridori che pedalano letteralmente "sotto di lui".

Damiano Caruso (primo al valico di Valcava)
Si alzano urla, incitamenti, battimani... "vaiii!!!" "braviii...!!!". Non si sa chi siano ma poco importa, chi pedala su queste pendenze a 20-25 all'ora dev'essere bravo per forza!
Tre minuti e arriva il gruppo... e l'eccitazione arriva a fondo scala. Ognuno cerca di individuare i "preferiti" per incitarli al massimo delle proprie energie e c'é un abisso di colori, di suoni e di emozioni tra queste manifestazioni di apprezzamento e quelle cui purtroppo ci stiamo abituando nel frequentare i social network...

Stanno già passando le ammiraglie, coloratissime. Sui tettucci trasportano "gioielli"... sono le bici dei corridori, bellissime e altrettanto colorate.... e alzi la mano chi in questi casi non pensa "perché non ne cade una davanti a me...".

L'ammiraglia CCC con bici "Guerciotti"
Passano gli ultimi corridori, sempre più isolati ma applauditi e incitati come i primi. Chissà se servirà a spingerli oltre il Berbenno, Sant'Antonio Abbandonato e il Selvino...
Saranno trascorsi non più di 10 minuti dal passaggio dei primi ed é già tutto finito. Ognuno ha qualcosa da raccontare: "Aru? io non l'ho visto bene"... "venivano su col 40x27"...

Fabio Aru alle spalle di Igor Hernandez
Ma se ci muoviamo riusciamo a vedere l'arrivo in TV, che sarebbe il degno coronamento della giornata dopo averli quasi toccati in cima alla Valcava.

Esteban Chaves, il vincitore
E allora... un controllo alla "specialissima" dopo averla estratta dal groviglio, su la zip del giubbino windstopper, una stretta al casco e allo strap dei guanti, un sorso d'acqua dalla borraccia, una sistematina al "fondello"... e giù per la discesa che qui é "dura" tanto quanto la salita...

Ne valeva la pena? Non so... voi che ne dite?